Storia ed Evoluzione di alcuni Materiali Montessori: Aste delle lunghezze e Aste numeriche

Il materiale delle aste va considerato secondo una duplice caratteristica:

  • La sezione longitudinale

(entrambe hanno sezione quadrata e sono in numero di 10 e, questo, è anche l’intervallo fra le stesse: la prima lunga 10 cm e l’ultima 100 cm. Esse sono rappresentazioni chiare e dirette del nostro Sistema Decimale e preparazione indiretta al Sistema Metrico Decimale);

  • Il colore

Dall’unione di questi due aspetti hanno avuto origine le numerose versioni dei due Materiali nel corso degli anni.

All’inizio, Montessori non compie una distinzione fra i due tipi di aste: le aste della lunghezza (per l’educazione visiva rispetto alla dimensione) svolgono, nello stesso tempo, la funzione di aste numeriche (per contare entro il numero 10). Successivamente, dopo la differenziazione dei due materiali, ritroviamo le aste della lunghezza di colore rosso o blu e aste numeriche di colore rosso-blu, oppure, blu-rosso.

L’architettura del cervello determina ciò che è facile o no in matematica. Non possiamo modificarla ma possiamo modificare il nostro metodo di insegnamento
Maria Montessori
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Montessori nei suoi libri descrive, a volte, il “primo” materiale, cui fa seguire la descrizione di quello “definitivo”. Questo significa che ogni materiale ha avuto un’evoluzione che, dall’idea iniziale, attraverso modifiche, esemplificazioni ed eliminazioni, è giunta a una forma, struttura, definitiva.

Esempio di eliminazione del materiale è quello della “scala delle altezze”: serie di 10 gradini gialli, con forma analoga a un prisma, la cui superficie orizzontale del gradino, di colore bianco, misura 20×5 cm e, l’altezza di ciascun gradino, varia da 10 a 1 cm.

Questa delle “altezze” è la prima di 4 scale, o “sistemi per la percezione visiva differenziale delle dimensioni”: altezza (scala gialla), lunghezza (aste), grossezza (scala marrone) e grandezza (torre rosa). Questo materiale è descritto nel libro “Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini” ma, nell’edizione del 1926, viene eliminato. Questo significa che, le categorie “alto e basso”, oltre che con l’incastro solido, si possono esplorare con le aste delle lunghezze poste in modo verticale.

Le aste numeriche, prodotte attualmente, invece, hanno la sezione di 2,5 cm in proporzione con la lunghezza della prima asta – 100 cm – e sono compatibili con l’estensione del palmo della mano di un bambino, fra i 3 e 5 anni di età, che afferra, trattiene e trasporta le aste. Per quanto riguarda i colori, il rosso, quello dell’attenzione, e il blu, il suo opposto.

La maggior parte degli insegnanti e dei genitori si avvicinano all’educazione dei propri studenti e dei propri figli con le migliori intenzioni ma, purtroppo, decidono in anticipo non solo come, ma anche cosa i loro figli devono imparare. Questo atteggiamento, tuttavia, spesso impedisce ai bambini di apprendere ed è anzi controproducente, frustrando spesso in egual modo genitori, insegnanti e studenti stessi. I bambini di solito risentono dell’istruzione forzata e, se questa persiste, perdono del tutto la loro curiosità intellettuale. Maria Montessori contesta ripetutamente questo metodo di educazione forzata e invita insegnanti e genitori a riconsiderare il loro atteggiamento nei confronti dei bambini e del processo di apprendimento.
Maria Montessori è stata un’insegnante unica perché vedeva i bambini delle sue varie scuole, non come studenti a cui insegnare, ma come fonti di ispirazione in grado di insegnare qualcosa a lei. Al centro delle sue lezioni californiane e dei suoi articoli c’è la richiesta di un cambiamento radicale nell’atteggiamento degli insegnanti.
“Il punto”, afferma, “non è che l’insegnante deve imparare un nuovo metodo, ma che deve acquisire nuovi atteggiamenti”.

Un altro materiale che, nel tempo, ha subito un’evoluzione è quello relativo all’educazione del senso visivo rispetto ai colori: le spolette. Questa, riguarda molti aspetti: struttura del materiale, numero dei colori e le loro gradazioni. Così, si è passati da “incastri con piastrelle rotonde colorate” a spolette simili a rocchetti per la tessitura, con una forma particolare che consente una prensione che salvaguarda l’integrità del pigmento. Per il materiale il passaggio è stato dal filo di lana, alla seta, allo smalto; per i colori, da 7 sono diventati 8, con l’aggiunta del rosa; per le gradazioni si è passati da 8 a 7. Queste ultime, in numero dispari, consentono l’identificazione, per ogni colore, della spoletta mediana (la quarta, iniziando dalla chiara o dalla scura) che dà il colore di riferimento, quello che troviamo nelle attuali 11 serie di spolette colorate.

NOTA

Nel testo viene indicato il termine bambino solo nell’accezione maschile, per rendere la lettura fluida. Tuttavia, il riferimento è sempre all’identità sia maschile che femminile.

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