Maria Montessori in Lezioni da Londra, descrive i quattro piani di sviluppo. Infatti, afferma che, se l’istruzione deve essere basata su ciò che sappiamo dei bambini piccoli, è importante prima di tutto comprendere il loro sviluppo.
Il periodo che va dalla nascita fino al diciottesimo anno d’età è solitamente diviso, dagli psicologici moderni, in tre fasi – tre fasi ben definite – che possono essere chiaramente distinte l’una dall’altra. Queste fasi hanno pari lunghezza. La prima va dalla nascita ai sei anni, la seconda dai sei ai dodici e la terza dai dodici ai diciotto. È risaputo che l’uomo continui svilupparsi fino all’età di ventiquattro anni e in seguito si possa considerare maturo. Ognuna di queste fasi lunghe sei anni può essere suddivisa in due fasi di pari lunghezza, di tre anni ciascuna. Così si può suddividere la vita umana.
La ricerca dimostra che la crescita segue dei ritmi: se effettuiamo delle misurazioni nel corso della prima fase della crescita, notiamo che nel primo anno c’è un forte sviluppo, che nel secondo anno inizia ad affievolirsi e nel terzo anno rallenta ancora di più. Questo andamento si ripete in ognuna delle altre fasi, quindi dopo un periodo di grande sforzo segue un periodo di riposo. La vita si sviluppa secondo delle regole e le fasi sono le stesse per ogni bambino.
“Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente”.
Queste tre fasi, dalla nascita ai sei anni, dai sei ai dodici anni, e dai dodici ai diciotto anni, sono chiaramente distinguibili l’una dall’altra in termini di sviluppo sia fisico che mentale. Ma il corpo e la mente si sviluppano in contemporanea: a sei anni si verifica la prima dentizione, che è una manifestazione esterna dell’ossificazione dello scheletro. Nella terza fase c’è l’impressionante fenomeno della pubertà.
In questo schema le tre fasi illustrano un fatto molto interessante. La seconda fase, dai sei ai dodici anni, è un periodo calmo di singola regolarità: è un periodo di riposo. Il bambino di sei anni è diverso da quello di dodici. Il dodicenne è cresciuto nei sei anni precedenti, ma non ci sono stati grandi periodi di trasformazione, per cui la sua crescita è stata tranquilla. Per questo motivo, il secondo piano è invece un periodo di potenza e forza mentale, impegno e concentrazione. Il bambino è serio, come una persona matura. Sebbene l’umanità non l’abbia ancora capito, è un fatto notevole. Ecco perché si tratta dell’età generalmente scelta per l’istruzione formale: solo allora mandiamo i bambini alle scuole elementari. Nella fase che va dai sei ai dodici anni, si insegnano materie pratiche.
La prima e la terza fase sono caratterizzate da enormi trasformazioni. Sono momenti di grande difficoltà, in cui si forma il carattere. È curioso, ma è proprio durante l’infanzia e l’adolescenza che si è meno resistenti alla malattia, tanto che ci sono dei disturbi specifici di questi periodi. Di certo siamo soggetti alle infezioni a qualsiasi età, ma in queste fasi possiamo attraversare delle malattie correlate alle nostre condizioni fisiche. Ad oggi esistono dei medici specializzati in malattie infantili e, in Italia, anche nelle malattie tipiche degli adolescenti. Spesso si tratta di strane malattie nervose, sia mentali che morali, tanto che molti giovani ricadono nella criminalità.
Il bambino piccolo è spesso soggetto a malattie infettive come rachitismo e polmonite, mentre l’adolescente alla tubercolosi polmonare.
…continua con l’articolo di Maggio 2024
(M. Montessori, Lezioni da Londra 1946, Il leone verde, 2021)
NOTA
Nel testo viene indicato il termine bambino solo nell’accezione maschile, per rendere la lettura fluida. Tuttavia, il riferimento è sempre all’identità sia maschile che femminile.